Silvia Lavopa (Bari, 1992) viene da una famiglia di artisti: suo padre e tutti e 4 gli zii dipingevano sin da piccoli. Considera l’arte “inscritta” nel suo DNA. Sin dagli anni della scuola è già proiettata ad una carriera artistica, grazie anche allo slancio del padre che ha sempre creduto in lei. Frequenta il Liceo Artistico e, durante quegli anni di formazione, scopre che il soggetto che preferisce rappresentare è la figura femminile. I professori apprezzano i suoi quadri a tal punto da riempirne le loro case.
Dopo il diploma frequenta per due anni Disegno industriale al Politecnico di Bari, ma il rigore dei suoi canoni costringono il suo estro: sente che quella non sarebbe stata la sua strada, così abbandona. Lasciata l’università, inizia a disegnare soggetti per alcuni tatuatori di Bari. Affascinata dall’idea che le persone scegliessero di portare per sempre sulla pelle un suo disegno, compie il passo successivo: invece di cedere le sue creazioni a terzi, inizia a tatuare lei stessa. Alla ricerca di nuovi stimoli artistici, si trasferisce a Barcellona, dove lavora per un piccolo studio di tattoo. Dopo un anno e mezzo, però, prova nostalgia per la sua città e, approfittando della crescita del panorama pugliese di tattoo, torna nella sua Bari.
Il suo stile deriva dall’ammirazione per l’armonia della figura femminile, unita alla rappresentazione di soggetti floreali o animali interpretati con influenze della sua corrente artistica preferita: l’art nouveau. Prendono forma così delicati tattoo fine line abbracciati da una linea di contorno più importante.
Dopo aver lavorato per altri studi di Bari, raggiuge un traguardo inseguito da tanto tempo: essere artista resident al Macko Tattoo Shop di Bari